Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. Domodossola

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Meditazioni

Perché sono un pentecostale

La mia fede nella Pentecoste è basata sul fatto che il parlare in lingue, secondo come lo Spirito dà da esprimersi, è biblico, è storico, ed è un’esperienza.

È biblico. Gli Atti degli Apostoli è il libro modello della Chiesa del Nuovo Testamento. Da esso appare chiaro che il numero dei discepoli battezzati nello Spirito Santo è decisamente superiore a quello degli apostoli. Il libro degli Atti menziona cinque circostanze nelle quali uno o più credenti furono battezzati nello Spirito Santo. Centoventi erano insieme in Gerusalemme il giorno della Pentecoste, e “tutti furono ripieni dello Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2:4). Pietro fu inviato in Cesarea e “mentre Pietro parlava così, lo Spirito cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti della circoncisione che erano venuti con Pietro rimasero stupiti … poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio” (Atti 10:44-46). Paolo andò ad Efeso e vi trovò dodici discepoli. “E dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro e parlavano in altre lingue, e profetizzavano” (Atti 19:6). Tre giorni dopo che Saulo aveva incontrato il Signore sulla via di Damasco, Anania andò da lui e disse: “Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso … mi ha mandato perché tu recuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo” (Atti 9:17). Egli stesso scrive più tardi nella 1 Corinzi 14:18: “Io ringrazio Iddio che parlo in altre lingue più di tutti voi”. Durante la persecuzione che ebbe inizio con la morte di Stefano, Filippo si recò in Samaria e predicò Cristo. Ne seguì un grande risveglio e molti cedettero e furono battezzati. Pietro e Giovanni, inviati in Samaria, pregarono ed “imposero le mani, ed essi ricevettero lo Spirito” (Atti 8:17). La testimonianza biblica è chiara sul fatto che il parlare in lingue accompagna il battesimo nello Spirito Santo. Gesù in Marco 16:17 promette a tutti i credenti: “Questi sono i segni che accompagneranno color che avranno creduto …, parleranno nuove lingue”.

È storico. Il parlare nuove lingue non è cessato con l’Età Apostolica. La storia della Chiesa afferma che queste manifestazioni ebbero luogo in epoche e luoghi diversi. Molti Padri della Chiesa hanno fatto riferimento a questa esperienza: Ireneo (115-202) scrive: “… Sentiamo molti fratelli nella chiesa che posseggono doni profetici, e che per lo Spirito parlano tutte le lingue”; Tertulliano (160-220) fa menzione che il dono delle lingue, insieme agli altri doni spirituali, era manifestato; Agostino (354-439) scrive: “Noi facciamo ancora ciò che gli apostoli fecero quando imposero le mani ai samaritani e questi ricevettero lo Spirito Santo e parlarono in lingue”; Souer scrive: “Martin Lutero era un profeta, un evangelista, parlava in lingue ed interpretava. Aveva tutti i doni dello Spirito”; Thomas Walsh, collaboratore di John Wesley, scrive l’8 marzo 1750: “Il Signore mi ha dato una lingua che non conoscevo, sollevando l’anima mia verso di Lui…”; robert Boyd nel 1875 scrive, riferendosi al risveglio suscitato da Dwight L. Moody in Inghilterra: “… Ho trovato il luogo ripieno della fiamma dello Spirito: giovani che parlavano in lingue e profetizzavano”. Quando Frederick B. Meyer visitò l’Estonia, vi trovò delle congregazioni formate da semplici contadini e scrisse sul giornale britannico “Cristiano”: “Iddio sta rinnovando fra i contadini quelle meravigliose manifestazioni che si realizzavano alle prime predicazioni del Vangelo, quando Iddio accompagnava il messaggio della salvezza con segni, miracoli e doni dello Spirito Santo; il dono delle lingue si manifesta spesso nelle riunioni … Quando le lingue vengono interpretate, il significato è unico: Gesù viene presto! Gesù è vicino! Siate pronti; non siate oziosi”. All’inizio del ventesimo secolo Iddio ha sparso l’ultima pioggia del suo Spirito sopra devoti cristiani che in diverse parti del mondo stavano ricercando una più profonda esperienza con Dio. Ciò ha dato inizio al presente Movimento Pentecostale. Un’ultima pioggia che matura il raccolto prima del ritorno del Signore.

È un’esperienza. Credo nell’esperienza pentecostale perché migliaia di persone di mia conoscenza l’hanno fatta e questa esperienza è stata per loro una sorgente di potenza spirituale e ha reso i loro cuori di benedizione agli altri. L’apostolo Paolo in 1 Corinzi 14:4 dice: “Chi parla in altra lingua edifica se stesso” “Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio poiché nessuno l’intende, ma in Spirito proferisce misteri” (v. 2); “Poiché se prego in altra lingua ben prega lo spirito mio” (v. 14). Questa esperienza pentecostale ha dato ad innumerevoli cristiani la potenza per il servizio, la gioia indescrivibile e piena di gloria, la fede per credere nei miracoli e nella guarigione divina, la forza per una vita trionfante, la visione e il peso per le anime perdute di tutto il mondo. E ciò ha reso i ministri pentecostali aggressivi nei loro progetti missionari.
Ultimo ma non meno importante: credo nella Pentecoste perché ne ho fatto personalmente esperienza. Sono stato riempito dello Spirito Santo e parlo in altre lingue, come lo Spirito mi dà da esprimermi. Quando se ne è fatta l’esperienza, è impossibile dubitarne. Un tale desiderava essere riempito dello Spirito Santo. Egli aveva un amico che apparteneva ad una chiesa che non accettava l’insegnamento pentecostale. Un giorno l’amico venne a lui e disse: “Il mio pastore mi ha dato un certo numero di ragioni per cui Iddio non riempie più con lo Spirito Santo ai nostri giorni”. Egli rispose: “Sei in ritardo, sono stato riempito dello Spirito Santo ieri sera”.

La Bibbia parla dell’esperienza pentecostale; la storia testimonia che l’esperienza si è ripetuta in tutte le epoche; ai nostri giorni, moltissimi affermano di averla ricevuta dall’Alto; ciò prova sufficientemente la Sua veracità. Grazie al Signore, Egli continua a largire il Suo Santo Spirito a color che Glielo chiedono.

Risveglio Pentecostale - Marzo 1960

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